di Frà Alexis Bugnolo
Nella Fede cattolica c’è un solo Maestro, un solo Salvatore, un solo Maestro: Gesù Cristo.
Per questo motivo, nessuno può essere un membro della Chiesa che osi mettere in discussione o criticare o correggere Gesù Cristo.
Quindi, è un grave dovere derivante dall’essenza di ciò che significa essere cattolici difendere l’onore e la maestà di Gesù Cristo.
Che nessuno vi dica il contrario. Non ascoltate coloro che vi dicono di tacere. È giunto il momento di gridarlo. Vergognatevi del clero che sostiene che quest’uomo è senza dubbio un membro della Chiesa. Coloro che dicono questo sono vergognosi ipocriti e traditori atei.
Il Canone 1364 dice che gli eretici sono ipso facto scomunicati. È impossibile che a queste persone sia permesso di essere o di apparire come membri della Chiesa. Coloro che sostengono che dovremmo “riconoscere e resistere” dicono che si dovrebbe ignorare il Canone 1364 e tuttavia condannano Bergoglio per aver meritato di essere punito da esso.
Una tale mentalità è psicotica, cioè divorziata dalla realtà.
La posizione cattolica è unica sola: insistere su indire un Sinodo dei Vescovi per condannarlo per le sue eresie e i suoi errori e dichiararlo non più membro della Chiesa. Una tale azione non attacca il papato o qualsiasi altra cosa nella Chiesa, perché nessun eretico viene giudicato come membro della Chiesa, né per aver ricoperto una carica. Per questo motivo il Codice di Diritto Canonico non prevede in alcuna disposizione che si esoneri qualcuno, anche l’uomo che è il Romano Pontefice, dalle pene del canone 1364. – A prescindere dal fatto che Benedetto XVI è il papa, non Bergoglio.
Quindi, è solo un trucco per mantenerlo al potere, per ignorare il diritto canonico, che questi insistono che Benedetto non sia il papa, perché vogliono una scusa per non fare alcuna mossa per condannare Bergoglio. Chi fa questi scherzi della mente, non ha amore per la verità né per voi.
È venuto il momento di condannare, e di convocare un Sinodo imperfetto.
Rimanere in silenzio significa acconsentire.